Nuove strategie per riconquistare l’attenzione dei lettori
Negli ultimi dieci anni, un trend preoccupante ha colpito il mondo dell'informazione digitale: il pubblico si sta progressivamente disinteressando alle notizie online. Secondo i dati del sondaggio Digital News Report 2024, condotto dal Reuters Institute su un gruppo di 17 paesi, l'interesse per le news è in calo e sta crescendo la tendenza dei lettori ad evitarle. Questo fenomeno, particolarmente diffuso tra i giovani e le persone senza un'istruzione universitaria, ha implicazioni significative per la partecipazione democratica e per il contrasto alla disinformazione.
Il calo dell’interesse delle news online
L'analisi delle abitudini di consumo delle notizie in generale è rimasta stabile o in calo in molti paesi. Tra il 2015 e il 2024, la percentuale di utenti tra i 18 e i 24 anni che leggono notizie online settimanalmente è diminuita di 13 punti percentuali, rispetto ai soli 5 punti tra quelli nella fascia over 55. Inoltre, il consumo di news tra i giovani non viene compensato da un maggiore utilizzo dei media tradizionali: solo l'11% degli under 24 nel Regno Unito ha letto un giornale cartaceo nel 2024, mentre il 32% ha seguito notizie in TV.
Allo stesso modo, il livello di istruzione gioca un ruolo determinante. La riduzione dell'uso delle news online tra il 2015 e il 2024 è stata di 7 punti percentuali tra chi non ha una laurea, mentre tra i laureati è rimasta sostanzialmente stabile (-1 punto). Tuttavia, questa tendenza varia tra i diversi Paesi: in Finlandia, per esempio, il calo è stato minimo (-2 punti dal 2015 al 2024), mentre in Brasile il consumo di news online è crollato di 17 punti.
Perché il pubblico si disinteressa alle news?
Numerosi fattori concorrono a spiegare il calo dell'interesse per le notizie online. Alcune di queste ragioni sono:
- Maggiore disponibilità di contenuti alternativi: Il vasto assortimento di contenuti di intrattenimento online offre alle persone la possibilità di evitare le notizie. Uno studio di Markus Prior (2005) dimostra che è in crescita la preferenza per l'intrattenimento rispetto all'informazione, specialmente tra i giovani.
- L'influenza degli algoritmi dei social media:
Le piattaforme social privilegiano contenuti altamente coinvolgenti, spesso a discapito delle news. Facebook, ad esempio, ha progressivamente ridotto la visibilità delle notizie nei feed, riducendo l'accesso del pubblico all'informazione.
- Sovraccarico e negatività delle news:
Molti utenti evitano le notizie perché percepite come eccessivamente negative, polarizzanti e stressanti. La copertura incessante di crisi politiche ed economiche ha indotto una crescente sfiducia e disinteresse per le notizie.
- Scarsa fiducia nei media:
La percezione che le news siano faziose o poco attendibili porta molte persone a evitarle del tutto.
- Mancanza di rappresentanza positiva:
Studi evidenziano che alcuni segmenti della popolazione, come i lavoratori meno qualificati e i giovani, non si riconoscono nei contenuti dei media, sentendosi trascurati o rappresentati in modo negativo.
- Percezione di inutilità e difficoltà di comprensione:
Molte persone, specialmente tra i giovani, trovano le notizie difficili da seguire o irrilevanti per la loro vita quotidiana. La complessità del linguaggio giornalistico e la mancanza di contenuti accessibili scoraggiano la fruizione di news.
- Overload informativo e stanchezza mentale:
L'eccesso di notizie e aggiornamenti costanti porta a una sensazione di sovraccarico, generando una forma di "fatica da news" che spinge le persone a evitare l'informazione per ridurre lo stress.
- Eccessiva enfasi sulle notizie politiche:
Il predominio delle notizie politiche, spesso presentate in chiave conflittuale, ha contribuito al disinteresse del pubblico, che le percepisce come fonte di ansia e frustrazione piuttosto che di informazione utile.
- Fattori socioeconomici e stress della vita quotidiana:
Le persone con un elevato carico di lavoro, responsabilità familiari o difficoltà economiche spesso non hanno il tempo o l'energia per informarsi, privilegiando altre attività più immediate e necessarie.
Questi elementi, spesso interconnessi, contribuiscono al declino dell’engagement con le news, rendendo essenziale per gli editori ripensare il modo in cui le notizie vengono prodotte e distribuite.
Come possono gli editori contrastare questo fenomeno?
Per invertire questa tendenza, gli editori devono ripensare il loro approccio e adottare strategie mirate:
- Personalizzazione dei contenuti: sfruttare l'intelligenza artificiale per offrire news rilevanti e personalizzate in base agli interessi del pubblico.
- Formati innovativi: integrare video brevi, podcast e contenuti interattivi per attrarre l'attenzione delle nuove generazioni.
- Meno politica, più utilità: bilanciare la copertura politica con argomenti più leggeri e pratici, come economia personale, tecnologia e lifestyle.
- Migliore distribuzione sui social media: ottimizzare la presenza sui social, collaborando con influencer e sfruttando piattaforme emergenti per raggiungere nuovi segmenti di pubblico.
- Rafforzare la fiducia: garantire una maggiore trasparenza sui processi editoriali e adottare pratiche di fact-checking per contrastare la disinformazione.
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Fonte: Reuters Institute